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Chiaro

SAT
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Posts posted by Chiaro


  1. Devo acquistare la Pezl E su e-bay. qualcuno è interessato?

    Non ricordo ora il venditore (sembra uno valido perchè ha risposto ad una mia domanda in 30 minuti) ma il prezzo è di 21 Euro.

    La spedizione è di 6,50 Euro, quindi se acquistiamo più pezzi potremmo dividere le spese.

    Qualcuno vuole aggiungersi?

     

    Massimo domani ordino.

     

     


  2. Ogni volta che parto avverto quella strana sensazione di aver domenticato qualcosa.

    Ma non stasera!

    Ho preparato tutto minuziosamente e sono sicuro di aver preso tutto.

    In perfetto orario carichiamo la macchina di cordura e metallo e partiamo.

    Senza dirlo, senza chiederlo, come se fosse natutale, partiamo subito con la pianificazione del tragitto da percorrere. Avevamo 1cartina su A4 per ognuno, 1 cartina su A3 per i dettagli e per l'uso facilitato durante la notte e le satellitari di google earth per ogni obiettivo; Agno e Jello avevano fatto proprio un ottimo lavoro di cartografia.

    La concentrazione è talmente alta che ognuno puó avvertire quella degli altri.

    Mi piace, ci piace.

    Arriviamo sul posto senza sbagliare strada e veniamo accolti da altre squadre in bivacco sotto i pini. Le sagome sono quasi invisibili a causa delle folti nuvole basse che ci avvolgono creando un'atmosfera simile ad una puntata di x-files..

    Beviamo una birra, quella sociale che fa bene al gruppo e tutti in tenda a dormire.

    Alle 8 veniamo svegliati dal rumore dei preparativi delle altre squadre, è un rumore duro interrotto solo dalle risate e dal rombo delle jeep.

    I nostri preparativi avvengono sotto l'acqua costante che ci lascia tregua solo verso le 11:30, orario dell'infiltrazione. Saranno 24 ore dure e ripensiamo alla puntata di x-files della sera prima... Una volta infiltrati verremo avvolti dalle nuvole e non potremo piú uscirne. Non so ancora decidere se ero spaventato oppure eccitato all'idea.

    Scopriremo poi che le nuvole non sarebbero mai arrivate, avevano anche loro un nemico ben piú forte da combattere: la pioggia.

    Sarebbe scesa acqua come sotto una cascata ma avverrà solo molto piú tardi... Prima dovranno accadere molte altre cose.

    Saliamo quindi sul furgone e capiamo di viaggiare in salita.

    Appena scaricati nascondiamo l'arma di backup. Le probabilità di usarla erano remote e quindi non valeva la pena portarsela dietro per tutto il cammino.

    La prima tappa del nostro torneo prevedeva l'assalto al campo di produzione di chimera, il virus letale che il Col. Keope stava per lanciare sulla popolazione. Dovevamo uccidere quel corrotto del Dott. Luxor e far brillare tutto. Muggio e Agno da Nord, io e Six da Nord-Est. Al momento dell'ingaggio io e Six veniamo fermati da una rete metallica, la aggiriamo ma non c'è nulla da fare. Dovevamo studiar meglio le posizioni. L'obiettivo viene dato al 30%.

    Il nostro esordio non è stato dei migliori ma ora, leggendo questo Deb, i miei compagni scopriranno che io ero contento. Sapevo che questa sconfitta ci avrebbe dato la carica nei prossimi obiettivi ... e cosí è stato.

    D'ora in poi nulla piú è stato sottovalutato.

    I sentieri che Six ci trova sono ottimi ma capiamo subito che molte cose sono cambiate rispetto alla mappa. Strade grandi come carraie svaniscono nel nulla e ci ritroviamo a sfruttare le curva di livello e ad inerpicarci come capre laddove era necessario.

    Ritrovata la strada veniamo ingaggiati. Presumiamo che a sparare fossero le guardie del Col Keope.

    Aggiriamo le guardie e arriviamo sul punto destinato all'azione. Il comando ci aveva fornito le informazioni necessarie per permetterci di assaltare una FIR, eliminare due agenti della scorta, sostituirci a loro e ingannare le guardie del Colonnello allo scopo di avvicinarlo e farci dare le informazioni a noi utili per disinnescare i missili.

    Poniamo la bindella ( per fermare la mcchina ) lungo la strada, sopra una salita, poggiata per terra così che l'autista possa vederla solo all'ultimo momento e fermre il mezzo proprio dove noi volevamo che lo facesse. Faccio appostare gli uomini. Chiedo a Six di sparare sulla bindella perchè devo essere sicuro che i colpi vadano a segno sugli operatori che proveranno a toglierla... E così è stato!

    Due brevi raffiche, due agenti della scorta eliminati, gli rubiamo il cappello che li contraddistingue, Muggio e Agno salgono sulla Fir, scherzano con le guardie parlando delle abitudini del Colonnello ( info fornite dal comando ), le guardie non si accorgono di avere davanti due impostori e li lasciano passare. L'obiettivo viene acquisito al 100%.

    Il morale è alto.

    Passeranno diverse altre ore e un ingaggio prima di superare Waypoint 3.

    Anche lo scontro su waypoint 3 è stato ben eseguito. Non volevamo ingaggiare ma un cambio repentino di direzione dei 2 operatori della contro ci portano ad usare il nostro buon posizionamento e l'effetto sorpresa per eliminarli con 2 raffiche brevi. Si è risolto tutto in un paio di secondi e siamo ora liberi di punzonare la scheda.

    Sono le 7 di sera quando ci fermiamo a mangiare… quel pasto non era la nostra cena, era il nostro pranzo!

    L'obiettivo era una pausa di 15 minuti ma in realtà è durata 40 minuti. Stavamo bene sdraiati a terra, senza i tattici e con la pancia piena e per superare un torneo cosí duro non servono solo pallini, cibo e attrezzatura tecnica; è necessario anche che il morale sia alto e quindi, a volte, occorre dedicarsi anche alla sua salvaguardia.

    Ci rimettiamo in marcia e accendiamo le cyalume in direzione del waypoint 2. È il segno che il buio è arrivato e con lui arrivano le prime gocce, ma non siamo preoccupati.

    Arriviamo al Waypoint 2 senza scontri e, senza perdere tempo, rivolgiamo i nostri passi verso il nuovo obiettivo della “rete elettrica”.

    Anche se stanchi riusciamo comunque a godere del fantastico panorama che le alture toscane ci offrono. La città illuminata vista dall' alto è uno spettacolo che ci rapisce quindi sostiamo qualche minuto ad osservare. Penso che il softair non sia fatto solo di pallini ma offra davvero anche degli stimoli che altri sport non sono in grado di dare.

    Il waypoint rete elettrica e il waypoint "missile abbattuto" scorrono lisci come l'olio. Punzoniamo le schede e recuperiamo l'agente chimico dalla testata del missile caduto. Quel territorio era fuori dal controllo di Keope quindi sapevamo sarebbe stato non presidiato.

    Il nostro itinerario prevedeva poi una Recon ad uno dei due campi base della contro: Campo Oro.

    È durante questo tragitto che la pioggia si fa davvero insistente. Sembrava che un enorme imbuto, grande come la Toscana, raccogliesse tutta l'acqua piovana della regione per dirottarla proprio sopra le nostre teste!

    Andiamo avanti lottando contro il vento che sembra congelarsi sulla pelle bagnata.

    Il buio rende difficoltosi i movimenti, i sentieri passano da scivolosi a paludosi e si divertono ad apparire e sparire costringendoci a fare numerosi punti di controllo posizione.

    Le mani sono fredde e tutto è bagnato. Cartine, GPS, bussola, tutto!

    Le condizioni sono perfette per perdere la calma ma fortunatamente non siamo ancora sul punto di mollare.

    Campo oro era tranquillo e il rumore della pioggia copriva quello dei nostri passi.

    Agno e Muggio aggirano in senso orario, io e Six in senso antiorario. Dovevamo fare una semplice descrizione del campo e annotare i 4 simboli NATO posti sui 4 lati del campo. Agno e Muggio trovano in fretta 2 dei 4 cartelli, avvicinandomi da sud ne scopro un'altro che, essendo retroilluminato dalle luci del campo base, era illeggibile da lontano. Devo infilarmi la ghillie e scivolare dietro le jeep posteggiate di fianco alla tenda comando, il rischio è alto ma da i suoi frutti.

    Manca solo un cartello.

    Per la prima volta stavo amando la pioggia, oramai ero fradicio e il rumore dell’acqua copriva i miei passi. Riesco così ad arrivare a nord del campo. Vedo il cartello. Anch'esso illeggibile da lontano. Mi avvicino fino a toccarlo e lo memorizzo. Ero a pochi metri da un operatore che manteneva le comunicazioni radio, ero molto teso.

    Rientro al punto di ritrovo letteralmente rapito dall'adrenalina e qui scopro che gli altri miei compagni, infreddoliti, erano stanchi di aspettare.

    Chiedo loro chiarezza di comunicazione. In futuro l'obiettivo si farà solo se saremo in grado di portarlo a termine, non era mia intenzione lasciare un obiettivo incompleto a causa della stanchezza o del freddo. Ripartiamo alla volta dell’OBJ Ramses.

    Eravamo davvero stremati e notavo che il morale si stava abbassando ma decidiamo comunque di fare questo obiettivo prima di riposarci un po’. Erano circa le 3 di notte e il freddo era ormai penetrato fino alle ossa. Non c’era più nulla di asciutto, l’impermeabile era inutile e sentivo le mutande bagnate.

    Ci trovavamo davanti ad un grande spiazzo con un piccolo capanno presidiato da due operatori. Il comando ci aveva comunicato che una Jeep avrebbe trasportato lì il nostro contatto, il Dott. Ramses scortato da altri due operatori.

    L’intento di quel trasporto era quello di ucciderlo.

    Ma a noi il Dottore serviva assolutamente vivo. Solo lui aveva la posizione di Bellerofonte, l’unico antidoto efficace contro il virus chimera.

    Dobbiamo assolutamente eliminare il plotone d’esecuzione prima che uccida il Dottore.

    Decidiamo di dividerci in modo da coprire con i nostri fucili tutta la superficie del campo, non possiamo permetterci di ritrovarci in situazioni di tiro sporco o impreciso, l’azione deve durare solo pochi secondi. Ma mentre Muggio si avvicina alla casetta una guardia salta letteralmente fuori dalla postazione e colpisce Muggio. Rispondiamo al fuoco in maniera decisa e vinciamo lo scontro ma non è valido ai fini dell’acquisizione dell’OBJ in quanto non eravamo in finestra d’ingaggio.

    Riteniamo quindi opportuno andare a riposarci e riprovare più tardi.

    Eravamo stremati e dopo una mezz’ora di ricerche avvistiamo un capanno dei cacciatori spuntare tra gli alberi. Ci sembra un miraggio e non crediamo ai nostri occhi! Quello non era solo un capanno... era un capanno asciutto! Con un tetto per coprirsi!!

    Quei 3 metri quadri erano per noi quanto di più bello poteva accaderci in quel momento. Ci sentivamo come quando da bambino vai in gita con la scuola. Era tutto bello e sentivamo l’emozione fino al centro del petto.

    C’era una sedia al suo interno e a turno ci sedevamo lì per toglierci gli scarponi e cambiarci le calze mentre ognuno si cambiava i vestiti bagnati con quelli asciutti, mangiava qualcosa o semplicemente rideva dalla gioia.

    E’ stato un momento fantastico.

    Decidiamo di dormire 30 minuti. Ci avvolgiamo nei nostri telini termici e incastriamo le gambe in modo da riuscire quasi a stenderle. Il sonno ci cattura in pochi minuti e quando ci svegliamo siamo catturati da un’altra sorpresa: il freddo. Eravamo rannicchiati e tremavamo tutti talmente tanto che sembrava di vedere un documentario sui pinguini.

    L’idea di doverci rimettere addosso tutta l’attrezzatura bagnata, fredda e appesantita dall’acqua che aveva assorbito ci spinge quasi a mollare il colpo ma poi, dopo averla messa, stavamo bene ed eravamo pronti di nuovo per ripartire al massimo delle nostre intenzioni.

    Aveva smesso di piovere.

    Ramses è un obiettivo che superiamo brillantemente. Agno viene colpito prima dell’arrivo della jeep, io ne colpisco 3 prima di essere preso e Six colpisce il quarto. Ringrazio il giorno in cui ho imparato a sparare con la sinistra perché è grazie al cambio spalla che sono riuscito a sorprendere gli avversari, mi accerto che Muggio abbia recuperato le coordinate di Bellerofonte e procediamo.

    Sono ormai le 6:30 e la luce inizia a farsi più forte durante il nostro tragitto verso Campo Verde. Qui avremmo dovuto effettuare la nostra seconda recon. Arriviamo sull’obiettivo ma il sole è già ben sveglio e i movimenti difficoltosi. Le guardie stanno accendendo un fuoco e sentiamo i loro discorsi. Muggio aveva raggiunto un’ottima posizione ma aveva valutato che muoversi lì sarebbe stato rischioso e soprattutto ci avrebbe fatto perdere troppo tempo.

    Decidiamo quindi di abbandonare l’OBJ e rivolgerci verso la base missilistica. Qui avremmo dovuto eliminare le guardie ed inserire i codici per disattivare il missile. Ormai però il tempo stringe e decidiamo quindi di attaccare senza fare una recon preventiva. Questo ci costrerà molto caro infatti, attaccando dal basso, veniamo colpiti abbastanza in fretta. Obiettivo concesso solo al 30%.

    E’ tardi è siamo a 2,8 KM in linea d’aria dal punto d’esfiltrazione. Abbiamo quasi 3 ore ma il cammino è davvero lungo e poi, sulla strada del ritorno, c’è l’obiettivo “Bellerofonte”… volevamo farlo quindi dovevamo sbrigarci.

    La camminata è lunga e io sono in imbarazzo quando mi chiedono “quanto manca?” … la distanza scorreva ma non troppo velocemente e non senza fatica.

    Arriviamo in prossimità di Bellerofonte e ci accorgiamo che era in atto un altro ingaggio. Approfittiamo della situazione per avvicinarci all’OBJ e capiamo che eravamo in posizione favorevole. L’OBJ poteva essere attaccato dall’alto.

    Muggio, Six e Agno stanno sulla sinistra, io mi sposto sulla destra per dare un po’ di fastidio alla difesa. C’è un arco in pietra, forse una vecchia porta, e dietro quell’arco vedo le due guardie parlare tra loro. Mi infilo sotto alcuni Pini e ho intenzione di strisciare fino a sfruttare una specie di trincea naturale che mi avrebbe coperto dal loro fuoco.

    Purtroppo la mia calma d’agire viene interrotta da una FIR che mi costringe a velocizzare i movimenti. Mi muovo di scatto, faccio un rumore e le guardie si accorgono di me.

    E’ stato un bene!

    I due operatori a difesa si sono subito concentrati su di me, voltando le spalle ai miei compagni sulla sinistra… sono bastate poche raffiche per tirarli giù entrambi… Bellerofonte è nostro al 100%!

    Siamo tranquilli e con passo sostenuto ci dirigiamo verso l’esfiltrazione.

    A pochi passi dal punto tanto atteso, vediamo due operatori fermi in mezzo alla strada. Un’ altro invece imbraccia l’arma, ci vede ma non ci spara… capiamo subito che quell’operatore stava combattendo un nemico. In questi casi si dice che “il nemico del mio nemico è mio amico” per cui lasciamo perdere quell’uomo e ci occupiamo degli altri due operatori della contro che ci ingaggiano. Era un attacco a sorpresa!

    Six viene colpito, io difendo la destra, Muggio e Agno mantengono la posizione e difendono a sinistra. Li abbattono in un tempo brevissimo e il traguardo si apre davanti a noi.

    Una volta esfriltrati ci stringiamo la mano e veniamo subito accolti dai nostri amici Battlemech.

    Raccontiamo due cose, ridiamo un po’ come al solito e finalmente … possiamo riposare un po’.

    La sorpresa più grande la avremo alla premiazione quando scopriamo di aver meritato un buon secondo posto.

    D’un tratto le fatiche fatte vanno via e lasciano il posto alla soddisfazione.

    Abbiamo sofferto tanto ma siamo contenti di aver svolto un ottimo lavoro. Siamo contenti di aver ben rappresentato la nostra associazione.

    Forza Zarruele!

     


  3. io ho tolto un caricatore per far posto alla macchina fotografica! :-)

    Purtroppo peró le condizioni climatiche erano pessime e portandola avrei dovuto poi buttarla via all'esfiltrazione!

     

    Un ringraziamento particolare a tutti i Dragon Force per l'organizzazione fantastica. Tutto è andato per il meglio e la disponibilità e serietà di ogni operatore ci ha permesso di divertirci senza tensioni.

    Organizzare cosí bene un torneo di queste dimensioni dev'essere stato molto impegnativo ... Grazie e complimenti!

     

    Un complimento particolare a Six che, pur essendo alla sua prima 24 ore, ha tenuto duro anche quando il vento sembrava ghiacciarsi sulla pelle bagnata. Ma un complimento anche agli altri 2 miei compagni d'avventura... Sintonia perfetta!

     

    Un ringraziamento a Jello per il prezioso supporto cartografico.

     

    Un caro saluto ai Battlemech ... Mi sempre piacere incontrarvi e farci qualche grassa risata insieme!

     

    Ma non possonon pensare agli sforzi che ogni membro della SAT ha fatto e sta facendo per far crescere il gruppo.

    La domenica sul campo e durante la settimana sul forum ... Ogni giorno èun valore aggiunto per Zarruele.

    Grazie mille al presidente Rozzilla e al vice Lapice ... Avete visto cosa avete combinato con la vostra passione, dedizione e determinazione???...


  4. dipende da come si gestisce il game...se lo zaino me lo porto dietro e lo abbandono solo per l'avvicinamento all'obbiettivo io nella prima linea in periodi invernali terrei una giacca in goretex, un telino termico, una felpa di quelle tecniche che occupano poco spazio è tengono caldo, acqua quanto basta, kit medico, almeno 1 caricatore, pinza multiuso, cylum o torcia, mappa, bussola/gps

     

    così nel caso lascio zaino e tattico ho tutto il necessario per proseguire solo con la prima linea

     

    il materiale per dormire in teoria non lo porto dietro perchè se lascio lo zaino in un punto è perchè a obbiettivo preso torno a riprenderlo

     

     

    Certo, dipende sempre da moltissimi fattori: durata del game, impostazioni di base ( se faccio un campo base oppure no ), tipo di obiettivo ( se devo conquistarlo in 15 minuti o se devo fare una recon da 5 ore ), condizioni climatiche, ecc...

     

    Se dovessi fare un campo base da cui partire alla volta di un obiettivo ( per poi tornarvi dopo averlo conquistato ), procederei come ho descritto nel post precedente, ovvero lascerei tutto nello zaino tranne la dotazione tecnica necessaria a completare l'obiettivo e a non crepare di freddo.

    La scelta se mettere tutto nel prima linea, piuttosto che nel map, piuttosto che nel tattico ricade sulle abitudini dell'operatore.

     

    Se invece dovessi portarmi dietro lo zaino per abbandonarlo solo nelle vicinanze di un'obiettivo ( inteso 200 m di distanza al massimo ) per poi andare a riprenderlo dopo averlo completato, procederei anch'io come hai descritto tu ma con qualche differenza.

    Tu metteresti nel prima linea:

     

    io nella prima linea in periodi invernali terrei una giacca in goretex, un telino termico, una felpa di quelle tecniche che occupano poco spazio è tengono caldo, acqua quanto basta, kit medico, almeno 1 caricatore, pinza multiuso, cylum o torcia, mappa, bussola/gps

    così nel caso lascio zaino e tattico ho tutto il necessario per proseguire solo con la prima linea

     

    Io sarei un pò scettico su alcune cose:

    Giacca in goretex: la giacca la metterei su al campo base, quando mi riposo e voglio stare caldo e asciutto. Durante l'avvicinamento vorrei avere materiale aderente addosso, non ingombrante, non svolazzante e non rumoroso (mi riferisco all'effetto strofinio tipico delle giacche). Inoltre la giacca in goretex risulta ingombrante anche da chiusa.

    Occorre ricordare poi che quando sei in movimento il freddo non si sente...

    Il freddo attacca solo quando ti fermi, ma in quel caso procederei indossando un micropile o una maglia termica.

    Telino termico: stesso discorso della giacca goretex ma avendo un ingombro minimo, si può anche portare senza problemi.

    Felpa tecnica: approvo al 100%! Una felpa tecnica, oppure una maglia termica , oppure un micropile, è essenziale in caso di abbassamento rapido della temperatura. Occupa pochissimo spazio quindi è di facile trasporto e risulta aderente al corpo facilitando i movimenti. Non è da sottovalutare il fatto che va sotto o sopra la mimetica quindi facilita la vestizione "a cipolla" ... la migliore in caso di temperatura variabile ed incerta.

    Acqua quanto basta: Senza dubbio.

    Kit medico: Personalmente lo lascerei nello zaino. Accetterei di portare una piccolissima confezione di disinfettanete e qualche cerotto... non di più ( materiale utile per piccole ferite).

    Se dovessi farmi male in modo grave ... non sarebbe il kit medico a salvarmi e comunque sarebbe facile da reperire, essendo nello zaino a poca distanza.

    Almeno 1 caricatore: Ovviamente, poi dipende dal tipo di OBJ.

    Pinza multiuso: indispensabile

    Cyalume: OK

    Torcia: OK

    Mappa: OK

    Bussola: OK

    GPS: OK

     

    Ovviamente questo è il mio pensiero.

    Credo che non sia da sottovalutare la vestizione " a cipolla"... come ci insegnavano già i nostri nonni...

     

     


  5. Questo set-up mi sembra un buon inizio per una 24 ore in cui hai deciso di fermarti a dormire/riposare solo poche ore in un posto non precisato dell'Area Operativa.

     

    La cosa cambia se invece hai previsto di fare una cache.

     

    Cerco di spiegare il mio punto di vista...

     

    Se ti ritrovassi a fare una cache...

    lasceresti lì i pantaloni snugpac, la giacca snugpac, il tappetino per dormire, e parte del cibo... quindi in pratica ti ritroveresti con un prima linea praticamente vuoto, o sbaglio?

     

    Ti ritroveresti quindi a distaccarti dalla cache ed andare in "missione" senza un k-way per coprirti in caso di pioggia, senza una maglia termica o un pile in caso di abbassamento della temperatura, senza degli indumenti di cambio veloce in caso di pioggia improvvisa, ecc...

    e non sto considerando attrezzatura tipo la ghillie per testa e spalle o simili...

     

    Credo quindi che ti ritroveresti sfornito del materiale che ti serve per la missione e con abbondanza di materiale che ti serve per dormire... ciò mi lascia un pò indeciso...

     

    Ovviamente questa è la mia idea ... ognuno ha la sua.


  6. A me piace tantissimo, sono già infatti deciso ad acquistarmi una combat shirt ( per il momento ) e poi si vedrà.

    Credo che un uso autunnale sia vincente.

    Mi piace perchè il pattern digitale utto frammentato, tipico della vegetata, è decisamente vincente è funzionale.

    Questo pattern viene poi unito ai colori Multicam ma con delle leggere modifiche.

    Infatti, si può notare subito che è presente una buona quantità di verde e di diverse tonalità di marrone... a differenza dela multicam che si avvicina tanto al Tan e che quindi risulta troppo chiara in certi ambienti, la Multiland risultà più applicabile sui nostri campi.

    Questo ovviamente è solo il mio parere e poi ... andrebbe provata su diversi campi in diverse stagioni per capire bene la sua migliore applicazione...


  7. mmm ... Facebook? ... che cos'è???!!!

     

    A parte gli skerzi... facebook è fantastico!!

     

    Lo trovo veramente divertente, una comunità tanto inutile quanto casinara! Perfetto per divertirsi un pò e mantenere i contatti senza dover per forza entrare nel personale.

    E' diverso da un blog.

    Un blog è un posto in cui ci si confida, si scrivono lunghe pagine di pensieri e ci si racconta.

     

    Facebook invece è un posto dove far casino, farsi skerzi, mandarsi regalini virtuali e tutto il resto...

     

    Lo consiglio vivamente.

     

    P.S. Puoi trovare anche gli amici facendo una ricerca per nome... ottimo se hai amici che non vedi da tanto e vorresti ricontattare...

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